Ammettilo, quante volte hai sentito questa breve e intensa frase?
Sul luogo di lavoro? O magari nella vita privata?
Riconoscere i propri errori non è così scontato come crediamo. A chi non è mai capitato di giustificarsi utilizzando la classica frase "Non è colpa mia" ? Tutto bello...finchè non viene chiesto di dare una spiegazione, argomentare una scelta. Legittimare un progetto, dimostrare con le prove e i fatti di essere nel giusto è l'unica soluzione plausibile e veritiera. Motivare le proprie azioni è la scelta più matura che una persona possa avere.
NON È COLPA MIA. Ok, ma perchè? Spiegami il perchè.
Il "disimpegno morale" è un mezzo che consente all’individuo di "disinnescare" temporaneamente la sua coscienza personale mettendo in atto comportamenti inumani, o semplicemente lesivi, senza sentirsi in colpa.”
– Albert Bandura
Albert Bandura, noto psicologo canadese, afferma che dal momento in cui vengono meno le norme etiche, grazie ai dispositivi del disimpegno morale, possiamo liberarci da sentimenti di autocondanna, che sono dannosi per l’autostima. Possiamo definirlo come un metodo di autodifesa capace di farci dormire sonni tranquilli. Il contro di questo sistema è che scarichiamo la colpa su soggetti che, nella realtà dei fatti, sono le vittime.
Dare la colpa ad altri è un meccanismo che possiamo usare ogni volta che non vogliamo prenderci determinate responsabilità. Così facendo possiamo evitare tutti i rischi, evitando le conseguenze. Ma non è tutto oro quel che luccica.
Cosa comporta tutto questo nel lungo termine? Impediremo la nostra crescita personale e troveremo sempre una scusa per esonerarci dai problemi.
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